1
Francesca manieri
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Per la sapiente costruzione dicotomica fra
la scritta appena accennata ma innegabilmente nel centro dell’immagine, non
chiaramente indirizzata ad alcunché quanto simbolo del ribellismo giovanile,
e l’apparente cordialità di coetanei dai visi puliti: una dicotomia
rafforzata dal cromatismo estraniante ed atemporale che sembra alludere ad
un non sapersi decidere fra il negativo della realtà ed il positivo della
speranza di un’attualità serena in cui spesso però irrompono elementi di
contrasto.
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2
Agatha Santos Brito
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Per il vago senso del tragico che emerge
dalla scala (da salire nella vita?) in una visione dall’alto, che non
giudica ma anzi si identifica in giovani che attendono, a comporre
armonicamente la dimensione verticale dell’ascesa su quella orizzontale dei
gradini ed a donare, nell’attenta cura della luce per la cattura di un
momento fatto di gestualità normali, particolare risalto al simbolo dello
scalone caro agli ex studenti del Liceo Classico di Livorno.
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3
Flavio Stefanini
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Sia per lo stile di reportage che trascura
l’aspetto formale non preoccupandosi del mosso sia per il desiderio di catturare
il bisogno di movimento tipico di chi approfitta di una pausa per rilassarsi dopo lo studio, in un
resoconto allegro e simpatico della moderna attitudine alla fruizione
frenetica delle risorse.
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4
Elena Faroldi
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Menzione d’onore per una foto esclusa
perché di autore già presente nella terna vincitrice: sia per l’aspetto
contenutistico del messaggio legato allo spreco del cibo nella merenda, sia
per lo sforzo concettuale della ricerca di un’interpretazione originale di
una tipica icona del tempo.
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