LE ATTIVITA’

 dell’Associazione

 CONVEGNI

 

PRIMO

Ottenendo una grande successo di pubblico e di critica, con il patrocinio scientifico dell’Accademia della Crusca, il 10 aprile del 2003 l‘associazione organizzò presso l’Auditorium della CCIAAA il primo convegno nazionale sulla lingua italiana  (Globalizzazione e lingua nazionale) finalizzato ad analizzarne lo stato di salute all’inizio del terzo millennio, la resistenza all’egemonizzazione operata dal linguaggio angloamericano, lo stato della diffusione dell’italiano nel mondo e la politica linguistica italiana ed europea.

Le foto

 

SECONDO

In concomitanza con il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con riferimento a tale esperienza, il 18 maggio 2011, ancora presso l’Auditorium della CCIAAA si è svolto il secondo convegno finalizzato, stavolta, all’analisi dell’impatto sulla nostra lingua degli inglesismi, dei neologismi e dello slang giovanile. Intitolato Unità d’Italia: unità di lingua?, ancora con la partecipazione dell’Accademia della Crusca, aveva previsto 4 fasi:

·       somministrazione di un questionario agli studenti delle classi terminali degli istituti superiori cittadini allo scopo di individuare quali termini del parlato giovanile sono quelli in cui la popolazione scolastica livornese si riconosce;

·       sistemizzazione deiquestionari raccolti e confronto su alcuni dei principali quotidiani nazionali pubblicati in rete in un arco di tempo determinato e su alcuni dizionari elettronici dei neologismi, al fine di verificare quali termini di quelli che risultano dal questionario sono stati effettivamente inclusi anche nella lingua della comunicazione standard;

·       interpretazione da parte di ricercatori della Accademia esperti nel settore del lessico giovanile dei dati raccolti;

·       presentazione dei risultati nel Convegno alla CCIAAA il 18/5.

Il questionario, preparato dall’Accademia della Crusca, era anonimo e prevedeva domande riguardanti come i giovani indichino parlando con i coetanei, e SOLO con loro, concetti attuali e quotidiani.

Le 36 domande a risposta libera su specifici momenti e situazioni relazionali giovanili di studenti avevano ricevuto risposte da 15 classi di 9 Istituti pubblici medi superiori livornesi: le 243 schede (compilate da  105 maschi e 138 femmine) avevano prodotto 7.744 risposte (pari all’88,5% con solo 1.004 risposte mancanti, pari a circa 4 su 36 per ognuno dei 243 intervistati).

Una particolare analisi aveva così ricevuto le parole filtrate dal confronto con i dizionari: Botta, Buca, Brucia, Beccarsi, Boa, Bombare/pompare, Bòna, Boscare, Chiattone/a, Cicchino, Ciucciare, Com’è?, Culo, Diabetico, Fico/fica, Ganzata, Gnocco/a, Guappo, Infrascarsi, Ingozzarsi, Limonare, Palloso, Pattone, Pottaione/pottino, Rigozzare, Sballare/sballarsi, Sfigato, Sgamare, Smoccolarsi/smusarsi, Sparare, Strafogarsi, Tardone/a, Tegola, Topo/topa, Toppare, Truzzi.

Davanti ad oltre 200 curiosi, dopo l’esecuzione dell’inno nazionale, il convegno si è aperto  con l’introduzione di Rossi e la presentazione del progetto da parte di Porrà. Poi era stata la volta dei saluti delle autorità: il provveditore prof.ssa Amato aveva sottolineato l’importanza della conoscenza dello slang giovanile per comprendere la gioventù, il dr. Lischi (in rappresentanza del presidente della Provincia) aveva declinato il termine LINGUA come acronimo (Linguaggio, Insieme, Nazione, Giovani, Unità e Amicizia), la preside dell’ISIS Niccolini Palli prof.ssa Orlandini aveva riferito su come la lingua entri nelle relazioni scolastiche ed il comandante dell’Accademia Navale amm. Rosati aveva raccontato quanto, per la scelta di Livorno quale sede dell’istituzione che presiede, nel 1881 entrarono in gioco non solo la centralità geografica, la portualità e la vicinanza di un’università ma anche la bellezza dell’italiano parlato dalle nostre parti già allora.

Quindi il convegno è entrato in medias-res con la direttrice della Crusca prof.ssa Maraschio a parlar della lingua e della sua istituzione e la d.ssa Setti (Riconoscersi nelle parole - lessico e identità nei linguaggi giovanili) a riferire sulle stratificazioni linguistiche che caratterizzano l’evoluzione della nostra lingua. Dopo tre interventi dalla platea (la scrittura manuale scomparirà?, quanto compilar il questionario in scuola ha condizionato?, quanto tempo passa fra la fase solo orale di un termine e la sua acquisizione ufficiale?) cui ha risposto la prof.ssa Maraschio, la conclusione è spettata alla d.ssa Gheno (Il lessico dei giovani tra sedimentazione e mutamento perenne) che, con profusione di slides proiettate sullo schermo, ha analizzato quasi tutte le risposte, dalle più frequenti a quelle con una sola ricorrenza, alle loro tipologie (giovanilismi, anglismi, ecc.) concludendo che il test mostra uno slang giovanile assolutamente nazionale e non troppo discosto dall’idioma ufficiale in una ricerca di termini idonei a rendere l’idea di cosa si voglia significare ricorrendo all’impiego della metafora ed all’innesto di sms per cui, ad esempio, ti voglio bene diviene TVB.

Durante la fase conviviale svoltasi allo Yacht Club (cui solo le rappresentanti della Crusca e la prof.ssa Orlandini erano ospiti non paganti) si è trovato pure il tempo per chieder se il congiuntivo sia ormai morto e se il livello culturale dei nostri giovani d’oggi si stia imbarbarendo o no, ma questo potrebbe essere argomento di un terzo convegno nel 2012: chissà?                  

Le foto

 

 

   Torna ad Attività