La storia del Liceo

INSEGNANTI

 

                                                                      

 

 

primo insegnante di lettere fu Ottaviano Targioni Tozzetti (1833-1899), poi preside dal 1884 al 1897

padre di Dino poeta dialettale noto come Cangillo

 

Cor pepe e cor sale

Pel di' la verità 'n po' ho girato

Son stato a Roma, a Genova, a Milano,

E di peltutto a statti un po' lontano

A te, Livolno mia, sempre ho pensato.

Qui, volè' o nun volere ci son nato,

Ci son cresciuto onesto, folte, sano,

Eppoi ner camposanto di Sarviano

C'è 'r mi povero babbo sotterrato.

La mi' mamma l'ho viva, e anco lei,

Livolno mia, ti polta 'n'affezione

Che co' 'n'antra città 'n ti ambierei.

Ma 'ndove mai si possono trovare,

Pr'esempio, la Via Grande, 'r Cistelnone

      Le bimbe belle, e 'Vattro Mori, 'r mare?"

 

 

 

ma certo il professore più famoso fu Giovanni Antonio Pascoli (1855-1912) che vi insegnò Greco e Latino dal 1887 al 1895

 

                              1888: 1° seduto da ds

                              

                                1890: 2° in piedi da ds

    

 

abitando con le sorelle Ida e Maria in una palazzina di Via Micali ove compose alcune delle poesie di Myricae: consigliere comunale nel 1894, l’anno dopo per la sua fama ottenne la cittadinanza onoraria

 

frequentando con Giosuè Carducci la Trattoria del Noccioli (detta poi Rondinella, in via Verdi) e la Fiaschetteria di Pilade Cipriani in via Maggi (poi La Grotta da Antonio) tornandovi per l'ultima volta il 9 aprile 1911 per  una conferenza agli allievi dell’Accademia Navale per il cinquantenario dell’Unità d’Italia

 

altro insegnante famoso Carlo Azeglio Ciampi, ex presidente della Repubblica, che vi insegnò Lettere nel 1945

 

nel secondo dopoguerra lasciarono il segno, da sinistra a destra: Carlo Di Spigno, Giovanni Buti, Elio Rossi, don Renato Roberti, Francesco De Luca, Enrica Giordanengo

 

 

 

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